STORIA DI RU
Quando si guarda Ru si direbbe che è uno di quei gatti aristocratici da salotto, viziato, riverito, altezzoso e bellissimo! Un (quasi) siamese, dal bellissimo manto crema e marrone, dai magnetici occhi azzurri come il cielo… chi potrebbe pensare che qualcuno possa abbandonare un micio come lui!
Eppure un giorno, di più di due anni fa, arrivando al gattile, troviamo appesa al cancello una bustina di plastica con dentro un biglietto ed una boccetta: “Questo è Chicco, soprannominato Ru, è un bellissimo siamese di un anno, abituato a vivere sempre in casa, soffre di epilessia, queste sono le medicine. Noi non lo possiamo più tenere.” Non c’era uno scatolone, un trasportino, non c’era traccia del gatto, solo quel biglietto!
E certo! E allora senza pensarci un attimo, nemmeno fosse un pacco postale, qualcuno aveva deciso di abbandonare un gatto malato ed abituato a vivere in casa così in mezzo alla campagna! Forse prima di andarsene gli avevano spiegato che se fosse rimasto fermo lì davanti al cancello, solo, per tutta la notte, al buio in un posto sconosciuto, poi sarebbe arrivato qualcuno che gli avrebbe dato da mangiare!
Abbiamo cercato per giorni nelle campagne intorno al gattile, dal mattino presto alla sera tardi, per vedere se incontravamo un gatto siamese che non avevamo nemmeno mai visto! Con l’angoscia nel cuore, immaginando che già fosse morto da qualche parte per una crisi epilettica o che vagasse chissà dove, destinato ad una brutta fine. Abbiamo provato a svolgere qualche indagine presso le farmacie per ritrovare chi aveva comprato quel farmaco speciale, abbiamo messo annunci, scritto appelli e articoli sul giornale, ma niente, di Ru non c’era traccia.
Dopo un paio di settimane ecco che magicamente vediamo tra i cespugli, dentro al gattile, un bellissimo micio siamese dagli occhi azzurri! Ru!!! Chissà se era stato sempre lì, gettato all’interno del recinto, facendolo volare come un sacco di patate o se aveva deciso lui di scavalcare la rete, spinto dalla fame! Era rimasto nascosto, terrorizzato dal nuovo ambiente sconosciuto e da tutti quei gatti ostili!
Naturalmente dopo il trauma subito non si faceva nè prendere nè avvicinare, bastava guardarlo ad una distanza di dieci metri che si dileguava. Almeno però aveva trovato il suo posto ed il suo spazio e sembrava mangiare e stare bene, delle crisi epilettiche non c’era traccia.
Sono passati quasi due anni e Ru con il tempo ha imparato ad avvicinarsi un pò di più a noi, anche se si mantiene sempre a distanza, con lo sguardo sospettoso ed i muscoli tesi, pronto alla fuga. Non riesce più a fidarsi degli esseri umani!
Ogni tanto esce fuori dai cespugli, dall’area più remota del gattile, dove stanno i più randagi e spaventati ed arriva ad aggirarsi curioso e cauto nella zona dei box, dove ci sono i ripari riscaldati e cibo fresco.
Fortunatamente non sembra mai avere avuto problemi di salute ed è un gatto così bello che tante persone venute in visita al gattile avrebbero voluto adottarlo, ma hanno dovuto rinunciare perchè non si faceva prendere nè avvicinare. Per fare la foto per la sua scheda abbiamo addirittura dovuto usare una macchina fotografica con lo zoom, degna dei safari fotografici!
Non so cosa sia successo quel giorno, cosa sia scattato in lui, forse il lontano ricordo ed il desiderio di una carezza, forse si è fatto coraggio ed ha deciso che si, in fondo c’era ancora speranza, forse di noi si poteva fidare, forse gli umani non erano tutti malvagi e traditori! Forse non era tutto perduto…
Quel giorno, mentre facevo il solito giro con il secchio di crocchette, io e Ru ci siamo guardati negli occhi.. era abbastanza vicino a me, ormai la sua distanza di sicurezza da qualche mese si era ridotta ad un paio di metri… ma quel giorno, quando l’ho guardato in quegli occhi blu, sorridendogli dolcemente e chiamandolo gentilmente, ho capito che era giunto il momento e che se avessi allungato la mano lui non sarebbe scappato… e così è stato!
Ho allungato la mano e lui non si è mosso! piano piano ho iniziato ad accarezzargli la testa e poi tutto il corpo… alla fine l’ho pure preso in braccio! Ero così emozionata e commossa che mi scendevano le lacrime! Lui aveva deciso di fidarsi di me e di tutte noi! Dopo due anni di latitanza il bisogno di affetto finalmente ha vinto la paura!
Ho scattato una foto per commemorare l’evento e le mie colleghe incredule pensavano fosse un fotomontaggio! Da allora Ru è diventato un gran coccolone, ci segue per tutto il gattile, cercando carezze ed attenzioni e richiamandoci con il suo dolce miagolìo… deve recuperare il tempo perso!
Dolce caro Ru, quel giorno hai preso la decisione migliore della tua vita, perchè poco tempo dopo una fortunata famiglia, l’ennesima che si era innamorata di te, ha finalmente potuto prenderti e portarti nella tua nuova casa!
Non dimenticherò mai quel giorno in cui hai deciso che potevo meritare la tua fiducia, qualcosa in te è scattato, l’amore ha vinto su tutto. E’ stato un momento magico ed è stato un privilegio unico averti conosciuto.
Ci manchi tanto, a tutte noi, ma siamo immensamente felici perchè sappiamo che hai trovato una bravissima famiglia che ti adora, una bella casa e finalmente potrai vivere la vita che ti avevano tolto.
Sappiamo che sei il Re indiscusso della tua casa e che ancora quando senti un rumore improvviso ti spaventi e scatti… ma anche che adori leccare le mani dei tuoi padroni e salire sulle ginocchia per strusciarti e fare il pieno di coccole! BRAVO RU!
Questa storia è fatta di speranza, quella che ci fa andare avanti ogni giorno in mezzo a mille difficoltà, senza mai mollare, è fatta di amore, quello che vince sulla cattiveria e sulla paura, quello che vince sul risentimento, quello che fa andare avanti il mondo.
A volte l’amore si trova anche in un piccolo batuffolo di pelo, dagli occhi blu come il cielo, a volte non servono parole, basta una carezza a sciogliere il cuore e a dimostrare forse a chi non ce l’ha, quale ricchezza si perde. HAI VINTO TU, RU!